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Genesi 25

Genesi

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Capitolo 26

1


 

  Venne una carestia nel paese oltre la prima che era avvenuta ai tempi di Abramo, e Isacco andò a Gerar presso Abimèlech, re dei Filistei.  

 

 

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2


 

  Gli apparve il Signore e gli disse: «Non scendere in Egitto, abita nel paese che io ti indicherò.  

 

 

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3


 

  Rimani in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché a te e alla tua discendenza io concederò tutti questi territori, e manterrò il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo padre.  

 

 

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4


 

  Renderò la tua discendenza numerosa come le stelle del cielo e concederò alla tua discendenza tutti questi territori: tutte le nazioni della terra saranno benedette per la tua discendenza;  

 

 

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5


 

  per il fatto che Abramo ha obbedito alla mia voce e ha osservato ciò che io gli avevo prescritto: i miei comandamenti, le mie istituzioni e le mie leggi».  

 

 

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6


 

  Così Isacco dimorò in Gerar.  

 

 

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7


 

  Gli uomini del luogo lo interrogarono intorno alla moglie ed egli disse: «E' mia sorella» infatti aveva timore di dire: «E' mia moglie», pensando che gli uomini del luogo lo uccidessero per causa di Rebecca, che era di bell'aspetto.  

 

 

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8


 

  Era là da molto tempo, quando Abimèlech, re dei Filistei, si affacciò alla finestra e vide Isacco scherzare con la propria moglie Rebecca.  

 

 

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9


 

  Abimèlech chiamò Isacco e disse: «Sicuramente essa è tua moglie. E perché tu hai detto: E' mia sorella?». Gli rispose Isacco: «Perché mi son detto: io non muoia per causa di lei!».  

 

 

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10


 

  Riprese Abimèlech: «Che ci hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie e tu attirassi su di noi una colpa».  

 

 

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11


 

  Abimèlech diede quest'ordine a tutto il popolo: «Chi tocca questo uomo o la sua moglie sarà messo a morte!».  

 

 

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12


 

  Poi Isacco fece una semina in quel paese e raccolse quell'anno il centuplo. Il Signore infatti lo aveva benedetto.  

 

 

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13


 

  E l'uomo divenne ricco e crebbe tanto in ricchezze fino a divenire ricchissimo:  

 

 

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14


 

  possedeva greggi di piccolo e di grosso bestiame e numerosi schiavi e i Filistei cominciarono ad invidiarlo.  

 

 

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15


 

  Tutti i pozzi che avevano scavati i servi di suo padre ai tempi del padre Abramo, i Filistei li avevano turati riempiendoli di terra.  

 

 

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16


 

  Abimèlech disse ad Isacco: «Vàttene via da noi, perché tu sei molto più potente di noi».  

 

 

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17


 

  Isacco andò via di là, si accampò sul torrente di Gerar e vi si stabilì.  

 

 

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18


 

  Isacco tornò a scavare i pozzi d'acqua, che avevano scavati i servi di suo padre, Abramo, e che i Filistei avevano turati dopo la morte di Abramo, e li chiamò come li aveva chiamati suo padre.  

 

 

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19


 

  I servi di Isacco scavarono poi nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua viva.  

 

 

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20


 

  Ma i pastori di Gerar litigarono con i pastori di Isacco, dicendo: «L'acqua è nostra!».  

 

 

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21


 

  Scavarono un altro pozzo, ma quelli litigarono anche per questo ed egli lo chiamò Sitna.  

 

 

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22


 

  Allora si mosse di là e scavò un altro pozzo, per il quale non litigarono; allora egli lo chiamò Recobòt e disse: «Ora il Signore ci ha dato spazio libero perché noi prosperiamo nel paese».  

 

 

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23


 

  Di là andò a Bersabea.  

 

 

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24


 

  E in quella notte gli apparve il Signore e disse: non temere perché io sono con te. Ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore di Abramo, mio servo».  

 

 

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25


 

  Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò il nome del Signore; lì piantò la tenda. E i servi di Isacco scavarono un pozzo.  

 

 

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26


 

  Intanto Abimèlech da Gerar era andato da lui, insieme con Acuzzat, suo amico, e Picol, capo del suo esercito.  

 

 

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27


 

  Isacco disse loro: «Perché siete venuti da me, mentre voi mi odiate e mi avete scacciato da voi?».  

 

 

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28


 

  Gli risposero: «Abbiamo visto che il Signore è con te e abbiamo detto: vi sia un giuramento tra di noi, tra noi e te, e concludiamo un'alleanza con te:  

 

 

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29


 

  tu non ci farai alcun male, come noi non ti abbiamo toccato e non ti abbiamo fatto se non il bene e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora un uomo benedetto dal Signore».  

 

 

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30


 

  Allora imbandì loro un convito e mangiarono e bevvero.  

 

 

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31


 

  Alzatisi di buon mattino, si prestarono giuramento l'un l'altro, poi Isacco li congedò e partirono da lui in pace.  

 

 

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32


 

  Proprio in quel giorno arrivarono i servi di Isacco e lo informarono a proposito del pozzo che avevano scavato e gli dissero: «Abbiamo trovato l'acqua».  

 

 

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33


 

  Allora egli lo chiamò Sibea: per questo la città si chiama Bersabea fino ad oggi.  

 

 

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34


 

  Quando Esaù ebbe quarant'anni, prese in moglie Giudit, figlia di Beeri l'Hittita, e Basemat, figlia di Elon l'Hittita.  

 

 

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35


 

  Esse furono causa d'intima amarezza per Isacco e per Rebecca.  

 

 

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Genesi 27

 

 

 

 

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