La Bibbia

Isaia 13

Isaia

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Capitolo 14

1


 

  Il Signore infatti avrà pietà di Giacobbe e si sceglierà ancora Israele e li ristabilirà nel loro paese. A loro si uniranno gli stranieri, che saranno incorporati nella casa di Giacobbe.  

 

 

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2


 

  I popoli li accoglieranno e li ricondurranno nel loro paese e se ne impossesserà la casa di Israele nel paese del Signore come schiavi e schiave; così faranno prigionieri coloro che li avevano resi schiavi e domineranno i loro avversari.  

 

 

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3


 

  In quel giorno il Signore ti libererà dalle tue pene e dal tuo affanno e dalla dura schiavitù con la quale eri stato asservito.  

 

 

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4


 

  Allora intonerai questa canzone sul re di Babilonia e dirai: è finita l'arroganza!  

 

 

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5


 

  Il Signore ha spezzato la verga degli iniqui, il bastone dei dominatori,  

 

 

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6


 

  di colui che percuoteva i popoli nel suo furore, con colpi senza fine, che dominava con furia le genti con una tirannia senza respiro.  

 

 

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7


 

  Riposa ora tranquilla tutta la terra ed erompe in grida di gioia.  

 

 

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8


 

  Persino i cipressi gioiscono riguardo a te e anche i cedri del Libano: Da quando tu sei prostrato, non salgono più i tagliaboschi contro di noi.  

 

 

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9


 

  Gli inferi di sotto si agitano per te, per venirti incontro al tuo arrivo; per te essi svegliano le ombre, tutti i dominatori della terra, e fanno sorgere dai loro troni tutti i re delle nazioni.  

 

 

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10


 

  Tutti prendono la parola per dirti: Anche tu sei stato abbattuto come noi, sei diventato uguale a noi.  

 

 

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11


 

  Negli inferi è precipitato il tuo fasto, la musica delle tue arpe; sotto di te v'è uno strato di marciume, tua coltre sono i vermi.  

 

 

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12


 

  Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell'aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli?  

 

 

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13


 

  Eppure tu pensavi: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell'assemblea, nelle parti più remote del settentrione.  

 

 

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14


 

  Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all'Altissimo.  

 

 

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15


 

  E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell'abisso!  

 

 

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16


 

  Quanti ti vedono ti guardano fisso, ti osservano attentamente. E' questo l'individuo che sconvolgeva la terra, che faceva tremare i regni,  

 

 

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17


 

  che riduceva il mondo a un deserto, che ne distruggeva le città, che non apriva ai suoi prigionieri la prigione?  

 

 

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18


 

  Tutti i re dei popoli, tutti riposano con onore, ognuno nella sua tomba.  

 

 

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19


 

  Tu, invece, sei stato gettato fuori del tuo sepolcro, come un virgulto spregevole; sei circondato da uccisi trafitti da spada, come una carogna calpestata. A coloro che sono scesi in una tomba di pietre  

 

 

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20


 

  tu non sarai unito nella sepoltura, perché hai rovinato il tuo paese, hai assassinato il tuo popolo; non sarà più nominata la discendenza dell'iniquo.  

 

 

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21


 

  Preparate il massacro dei suoi figli a causa dell'iniquità del loro padre e non sorgano più a conquistare la terra e a riempire il mondo di rovine».  

 

 

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22


 

  Io insorgerò contro di loro - parola del Signore degli eserciti -, sterminerò il nome di Babilonia e il resto, la prole e la stirpe - oracolo del Signore -.  

 

 

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23


 

  Io la ridurrò a dominio dei ricci, a palude stagnante; la scoperò con la scopa della distruzione - oracolo del Signore degli eserciti -.  

 

 

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24


 

  Il Signore degli eserciti ha giurato: «In verità come ho pensato, accadrà e succederà come ho deciso.  

 

 

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25


 

  Io spezzerò l'Assiro nella mia terra e sui miei monti lo calpesterò. Allora sparirà da loro il suo giogo, il suo peso dalle loro spalle».  

 

 

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26


 

  Questa è la decisione presa per tutta la terra e questa è la mano stesa su tutte le genti.  

 

 

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27


 

  Poiché il Signore degli eserciti lo ha deciso; chi potrà renderlo vano? La sua mano è stesa, chi gliela farà ritirare?  

 

 

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28


 

  Nell'anno in cui morì il re Acaz fu comunicato questo oracolo:  

 

 

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29


 

  «Non gioire, Filistea tutta, perché si è spezzata la verga di chi ti percuoteva. Poiché dalla radice del serpe uscirà una vipera e il suo frutto sarà un drago alato.  

 

 

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30


 

  I poveri pascoleranno sui miei prati e i miseri vi riposeranno tranquilli; ma farò morire di fame la tua stirpe e ucciderò il tuo resto.  

 

 

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31


 

  Urla, porta; grida, città; trema, Filistea tutta, perché dal settentrione si alza il fumo e nessuno si sbanda dalle sue schiere».  

 

 

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32


 

  Che si risponderà ai messaggeri delle nazioni? «Il Signore ha fondato Sion e in essa si rifugiano gli oppressi del suo popolo».  

 

 

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Isaia 15

 

 

 

 

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