La Bibbia

Luca 19

Luca

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Capitolo 20

1


 

  Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunziava la parola di Dio, si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli scribi con gli anziani e si rivolsero a lui dicendo:  

 

 

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2


 

  «Dicci con quale autorità fai queste cose o chi è che t'ha dato quest'autorità».  

 

 

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3


 

  E Gesù disse loro: «Vi farò anch'io una domanda e voi rispondetemi:  

 

 

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4


 

  Il battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini?».  

 

 

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5


 

  Allora essi discutevano fra loro: «Se diciamo 'dal Cielo', risponderà: 'Perché non gli avete creduto?'.  

 

 

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6


 

  E se diciamo 'dagli uomini', tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni è un profeta».  

 

 

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7


 

  Risposero quindi di non saperlo.  

 

 

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8


 

  E Gesù disse loro: «Nemmeno io vi dico con quale autorità faccio queste cose».  

 

 

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9


 

  Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, l'affidò a dei coltivatori e se ne andò lontano per molto tempo.  

 

 

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10


 

  A suo tempo, mandò un servo da quei coltivatori perché gli dessero una parte del raccolto della vigna. Ma i coltivatori lo percossero e lo rimandarono a mani vuote.  

 

 

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11


 

  Mandò un altro servo, ma essi percossero anche questo, lo insultarono e lo rimandarono a mani vuote.  

 

 

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12


 

  Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono.  

 

 

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13


 

  Disse allora il padrone della vigna: Che devo fare? Manderò il mio unico figlio; forse di lui avranno rispetto.  

 

 

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14


 

  Quando lo videro, i coltivatori discutevano fra loro dicendo: Costui è l'erede. Uccidiamolo e così l'eredità sarà nostra.  

 

 

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15


 

  E lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna?  

 

 

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16


 

  Verrà e manderà a morte quei coltivatori, e affiderà ad altri la vigna». Ma essi, udito ciò, esclamarono: «Non sia mai!».  

 

 

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17


 

  Allora egli si volse verso di loro e disse: «Che cos'è dunque ciò che è scritto: è diventata testata d'angolo?  

 

 

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18


 

  Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e a chi cadrà addosso, lo stritolerà».  

 

 

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19


 

  Gli scribi e i sommi sacerdoti cercarono allora di mettergli addosso le mani, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito che quella parabola l'aveva detta per loro.  

 

 

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20


 

  Postisi in osservazione, mandarono informatori, che si fingessero persone oneste, per coglierlo in fallo nelle sue parole e poi consegnarlo all'autorità e al potere del governatore.  

 

 

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21


 

  Costoro lo interrogarono: «Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni secondo verità la via di Dio.  

 

 

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22


 

  E' lecito che noi paghiamo il tributo a Cesare?».  

 

 

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23


 

  Conoscendo la loro malizia, disse:  

 

 

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24


 

  «Mostratemi un denaro: di chi è l'immagine e l'iscrizione?». Risposero: «Di Cesare».  

 

 

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25


 

  Ed egli disse: «Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio».  

 

 

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26


 

  Così non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.  

 

 

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27


 

  Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda:  

 

 

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28


 

  «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello.  

 

 

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29


 

  C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.  

 

 

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30


 

  Allora la prese il secondo  

 

 

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31


 

  e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli.  

 

 

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32


 

  Da ultimo anche la donna morì.  

 

 

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33


 

  Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».  

 

 

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34


 

  Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;  

 

 

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35


 

  ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito;  

 

 

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36


 

  e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio.  

 

 

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37


 

  Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.  

 

 

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38


 

  Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui».  

 

 

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39


 

  Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».  

 

 

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40


 

  E non osavano più fargli alcuna domanda.  

 

 

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41


 

  Egli poi disse loro: «Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide,  

 

 

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42


 

  se Davide stesso nel libro dei Salmi dice: siedi alla mia destra,  

 

 

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43


 

  finché io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi?  

 

 

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44


 

  Davide dunque lo chiama Signore; perciò come può essere suo figlio?».  

 

 

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45


 

  E mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai discepoli:  

 

 

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46


 

  «Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti e hanno piacere di esser salutati nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti;  

 

 

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47


 

  divorano le case delle vedove, e in apparenza fanno lunghe preghiere. Essi riceveranno una condanna più severa».  

 

 

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Luca 21

 

 

 

 

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