La Bibbia

Maccabei 2 4

Maccabei 2

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Capitolo 5

1


 

  Fu riferito intanto ad Oloferne, comandante supremo dell'esercito di Assur, che gli Israeliti si preparavano alla guerra e avevano bloccato i passi montani, avevano fortificato tutte le sommità dei monti e avevano disposto ostacoli nelle pianure.  

 

 

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2


 

  Egli montò in gran furore e convocò tutti i capi di Moab e gli strateghi di Ammon e tutti i satrapi delle regioni marittime,  

 

 

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3


 

  e disse loro: «Spiegatemi un po', voi figli di Canaan, che popolo è questo che dimora sui monti e come sono le città che egli abita, quanti sono gli effettivi del suo esercito, dove risiede la loro forza e il loro vigore, chi si è messo alla loro testa come re e condottiero del loro esercito  

 

 

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4


 

  e perché hanno rifiutato di venire incontro a me a differenza di tutte le popolazioni dell'occidente».  

 

 

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5


 

  Gli rispose Achior, condottiero di tutti gli Ammoniti: «Ascolti bene il mio signore la risposta dalle labbra del suo servo: io riferirò la verità sul conto di questo popolo, che sta su queste montagne vicino al luogo ove risiedi, né uscirà menzogna dalla bocca del suo servo.  

 

 

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6


 

  Questo popolo si compone di discendenti dei Caldei.  

 

 

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7


 

  Essi si trasferirono dapprima nella Mesopotamia, perché non vollero seguire gli dei dei loro padri che si trovavano nel paese dei Caldei.  

 

 

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8


 

  Essi avevano abbandonato la tradizione dei loro padri e avevano adorato il Dio del cielo, quel Dio che essi avevano conosciuto; perciò li avevano scacciati dalla presenza dei loro dei ed essi si erano rifugiati in Mesopotamia e furono là per molto tempo.  

 

 

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9


 

  Ma il loro Dio comandò loro di uscire dal paese che li ospitava e venire nel paese di Canaan. Qui infatti si stabilirono e si arricchirono di oro e di argento e di bestiame in gran numero.  

 

 

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10


 

  Poi scesero in Egitto, perché la fame aveva invaso tutto il paese di Canaan, e vi rimasero come stranieri finché trovarono da vivere. Là divennero anche una moltitudine imponente, tanto che non si poteva contare la loro discendenza.  

 

 

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11


 

  Ma si alzò contro di loro il re dell'Egitto che li sfruttò nella preparazione dei mattoni e perciò furono umiliati e trattati come schiavi.  

 

 

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12


 

  Essi alzarono suppliche al loro Dio e questi percosse tutto il paese d'Egitto con castighi ai quali non c'era rimedio. Perciò gli Egiziani li mandarono via dal loro paese.  

 

 

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13


 

  Dio asciugò il Mare Rosso davanti a loro  

 

 

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14


 

  e li guidò per la via del Sinai e di Cadesbarne; essi eliminarono quanti risiedevano nel deserto.  

 

 

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15


 

  Poi dimorarono nel paese degli Amorrei e sterminarono con la loro forza gli abitanti di Esebon; quindi passarono il Giordano e si insediarono in tutte quelle montagne.  

 

 

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16


 

  Scacciarono davanti a loro il Cananeo, il Perizzita, il Gebuseo, Sichem e tutti i Gergesei e abitarono nel loro territorio per molti anni.  

 

 

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17


 

  In realtà fin quando non peccavano contro il loro Dio erano nella prosperità, perché il Dio che è con loro odia il male.  

 

 

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18


 

  Quando invece si allontanarono dagli ordinamenti che egli aveva loro imposti, furono terribilmente sconfitti in molte guerre e condotti prigionieri in paese straniero, il tempio del loro Dio fu raso al suolo e le loro città caddero in potere dei loro nemici.  

 

 

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19


 

  Ora appunto, riconciliati con il loro Dio, hanno fatto ritorno dai luoghi dove erano stati dispersi, hanno ripreso possesso di Gerusalemme, dove è il loro santuario, e si sono stabiliti sulle montagne, che prima erano deserte.  

 

 

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20


 

  Ora, mio sovrano e signore, se vi è qualche aberrazione in questo popolo perché ha peccato contro il suo Dio, se cioè ci accorgiamo che c'è in mezzo a loro questo inciampo, avanziamo e diamo loro battaglia.  

 

 

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21


 

  Se invece non c'è alcuna trasgressione nella loro gente, il mio signore passi oltre, perché il Signore, che è il loro Dio, non si faccia loro scudo e noi diventiamo oggetto di scherno al cospetto di tutta la terra».  

 

 

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22


 

  Quando Achior finì di dire queste parole, tutta la gente che circondava la tenda e stava dintorno si mise a mormorare e gli ufficiali di Oloferne e tutti gli abitanti del litorale e di Moab proponevano di farlo a pezzi.  

 

 

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23


 

  «Non dobbiamo aver paura degli Israeliti; è un popolo infatti, che non possiede né esercito né forza per un valido schieramento.  

 

 

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24


 

  Perciò avanziamo ed essi saranno un facile boccone per tutto il tuo esercito, o sovrano Oloferne».  

 

 

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Maccabei 2 6

 

 

 

 

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