La Bibbia

Sapienza 3

Sapienza

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Capitolo 4

1


 

  Gorgia prese allora cinquemila uomini e mille cavalli scelti e si levò il campo di notte  

 

 

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2


 

  per sorprendere il campo dei Giudei e annientarli all'improvviso; gli uomini dell'Acra gli facevano da guida.  

 

 

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3


 

  Ma Giuda lo venne a sapere e mosse anche lui con i suoi valorosi per assalire le forze del re che sostavano in Emmaus,  

 

 

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4


 

  mentre i soldati erano ancora dispersi fuori del campo.  

 

 

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5


 

  Gorgia giunse al campo di Giuda di notte e non vi trovò nessuno; li andava cercando sui monti dicendo: «Costoro ci sfuggono».  

 

 

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6


 

  Fattosi giorno, Giuda apparve nella pianura con tremila uomini; non avevano però né corazze né spade come avrebbero voluto.  

 

 

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7


 

  Videro l'accampamento dei pagani difeso e fortificato e la cavalleria disposta intorno e tutti esperti nella guerra.  

 

 

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8


 

  Ma Giuda disse ai suoi uomini: «Non temete il loro numero, né abbiate paura dei loro assalti;  

 

 

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9


 

  ricordate come i nostri padri furono salvati nel Mare Rosso, quando il faraone li inseguiva con l'esercito.  

 

 

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10


 

  Alziamo la nostra voce al Cielo, perché ci usi benevolenza e si ricordi dell'alleanza con i nostri padri e voglia sconfiggere questo schieramento davanti a noi oggi;  

 

 

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11


 

  si accorgeranno tutti i popoli che c'è uno che riscatta e salva Israele».  

 

 

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12


 

  Gli stranieri alzarono gli occhi e videro che quelli venivano loro incontro;  

 

 

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13


 

  così uscirono dagli accampamenti per dar battaglia. Gli uomini di Giuda diedero fiato alle trombe  

 

 

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14


 

  e attaccarono. I pagani furono sconfitti e fuggirono verso la pianura,  

 

 

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15


 

  ma quelli che erano più indietro caddero tutti uccisi di spada. Li inseguirono fino a Ghezer e fino alle pianure dell'Idumea e di Asdod e di Iamnia; ne furono uccisi circa tremila.  

 

 

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16


 

  Quando Giuda e i suoi armati tornarono dal loro inseguimento,  

 

 

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17


 

  egli disse alla sua gente: «Non siate avidi delle spoglie, perché ci attende ancora la battaglia. Gorgia e il suo esercito è sul monte vicino a noi;  

 

 

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18


 

  ora voi state pronti ad opporvi ai nemici e a combatterli; in seguito farete tranquillamente bottino».  

 

 

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19


 

  Aveva appena finito di parlare, quando apparve un reparto che spiava dal monte.  

 

 

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20


 

  Avevano visto infatti che i loro erano stati sconfitti e gli altri incendiavano il campo: il fumo che si scorgeva segnalava l'accaduto.  

 

 

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21


 

  Ed essi a quello spettacolo si sgomentarono grandemente; vedendo inoltre giù nella pianura lo schieramento di Giuda pronto all'attacco,  

 

 

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22


 

  fuggirono tutti nel territorio dei Filistei.  

 

 

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23


 

  Allora Giuda ritornò a depredare il campo e raccolsero oro e argento in quantità e stoffe tinte di porpora viola e porpora marina e grandi ricchezze.  

 

 

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24


 

  Di ritorno cantavano e innalzavano benedizioni al cielo «perché egli è buono e la sua grazia dura sempre».  

 

 

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25


 

  Fu quello un giorno di grande liberazione in Israele.  

 

 

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26


 

  Quanti degli stranieri erano scampati, presentandosi a Lisia, gli narrarono tutto quello che era accaduto.  

 

 

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27


 

  Egli sentendo ciò, fu preso da turbamento e scoraggiamento, perché le cose in Israele non erano andate come egli voleva e l'esito non era stato secondo gli ordini del re.  

 

 

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28


 

  Perciò l'anno dopo mise insieme sessantamila uomini scelti e cinquemila cavalli per combattere contro di loro.  

 

 

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29


 

  Vennero nell'Idumea e si accamparono in Bet-Zur. Giuda mosse contro di essi con diecimila uomini.  

 

 

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30


 

  Quando vide l'imponente accampamento, innalzò questa preghiera: «Benedetto sei tu, o salvatore d'Israele, tu che hai fiaccato l'impeto del potente per mezzo del tuo servo Davide e hai fatto cadere l'esercito degli stranieri nelle mani di Giònata, figlio di Saul e del suo scudiero;  

 

 

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31


 

  fà cadere ancora nello stesso modo questo esercito nelle mani di Israele tuo popolo e fà ricadere l'obbrobrio sul loro esercito e sulla loro cavalleria;  

 

 

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32


 

  infondi in loro timore e spezza l'audacia della loro forza, siano travolti nella loro rovina.  

 

 

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33


 

  Abbattili con la spada dei tuoi devoti; ti lodino con canti tutti coloro che riconoscono il tuo nome».  

 

 

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34


 

  Poi sferrarono l'attacco da una parte e dall'altra e caddero davanti ai Giudei circa cinquemila uomini del campo di Lisia.  

 

 

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35


 

  Vedendo Lisia lo scompiglio delle sue file, mentre alle schiere di Giuda cresceva il coraggio ed erano pronti a vivere o a morire gloriosamente, se ne tornò in Antiochia dove assoldò mercenari in maggior numero per venire di nuovo in Giudea.  

 

 

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36


 

  Giuda intanto e i suoi fratelli dissero: «Ecco sono stati sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a riconsacrarlo».  

 

 

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37


 

  Così si radunò tutto l'esercito e salirono al monte Sion.  

 

 

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38


 

  Trovarono il santuario desolato, l'altare profanato, le porte arse e cresciute le erbe nei cortili come in un luogo selvatico o montuoso, e gli appartamenti sacri in rovina.  

 

 

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39


 

  Allora si stracciarono le vesti, fecero grande pianto, si cosparsero di cenere,  

 

 

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40


 

  si prostrarono con la faccia a terra, fecero dare i segnali con le trombe e alzarono grida al Cielo.  

 

 

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41


 

  Giuda ordinò ai suoi uomini di tenere impegnati quelli dell'Acra, finché non avesse purificato il santuario.  

 

 

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42


 

  Poi scelse sacerdoti incensurati, osservanti della legge,  

 

 

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43


 

  i quali purificarono il santuario e portarono le pietre profanate in luogo immondo.  

 

 

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44


 

  Tennero consiglio per decidere che cosa fare circa l'altare degli olocausti, che era stato profanato.  

 

 

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45


 

  Vennero nella felice determinazione di demolirlo, perché non fosse loro di vergogna, essendo stato profanato dai pagani. Demolirono dunque l'altare  

 

 

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46


 

  e riposero le pietre sul monte del tempio in luogo conveniente finché fosse comparso un profeta a decidere di esse.  

 

 

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47


 

  Poi presero pietre grezze secondo la legge ed edificarono un altare nuovo come quello di prima;  

 

 

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48


 

  restaurarono il santuario e consacrarono l'interno del tempio e i cortili;  

 

 

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49


 

  rifecero gli arredi sacri e collocarono il candelabro e l'altare degli incensi e la tavola nel tempio.  

 

 

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50


 

  Poi bruciarono incenso sull'altare e accesero sul candelabro le lampade che splendettero nel tempio.  

 

 

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51


 

  Posero ancora i pani sulla tavola e stesero le cortine. Così portarono a termine le opere intraprese.  

 

 

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52


 

  Si radunarono il mattino del venticinque del nono mese, cioè il mese di Casleu, nell'anno centoquarantotto,  

 

 

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53


 

  e offrirono il sacrificio secondo la legge sull'altare degli olocausti che avevano rinnovato.  

 

 

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54


 

  Nella stessa stagione e nello stesso giorno in cui l'avevano profanato i pagani, fu riconsacrato fra canti e suoni di cetre e arpe e cembali.  

 

 

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55


 

  Tutto il popolo si prostrò con la faccia a terra e adorarono e benedissero il Cielo che era stato loro propizio.  

 

 

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56


 

  Celebrarono la dedicazione dell'altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode.  

 

 

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57


 

  Poi ornarono la facciata del tempio con corone d'oro e piccoli scudi. Rifecero i portoni e le camere e vi misero le porte.  

 

 

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58


 

  Vi fu gioia molto grande in mezzo al popolo, perché era stata cancellata la vergogna dei pagani.  

 

 

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59


 

  Poi Giuda e i suoi fratelli e tutta l'assemblea d'Israele stabilirono che si celebrassero i giorni della dedicazione dell'altare nella loro ricorrenza, ogni anno, per otto giorni, cominciando dal venticinque del mese di Casleu, con gioia e letizia.  

 

 

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60


 

  Edificarono in quel tempo intorno al monte Sion mura alte e torri solide, perché i pagani non tornassero a calpestarlo come avevano fatto la prima volta.  

 

 

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61


 

  Vi stabilì un contingente per presidiarlo e fortificò il presidio di Bet-Zur perché il popolo avesse una difesa contro l'Idumea.  

 

 

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Sapienza 5

 

 

 

 

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